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(Photography)
Il mattoncino ricorda la prima esperienza costruttiva del bambino che proietta la sua primordiale volontà di modificare lo spazio che lo circonda giocando.
In questo modo si improvvisa architetto di strutture immaginarie e irrealizzabili nella loro fragilità.
Una costruzione e distruzione continua dello spazio infantile.
Questo lavoro può essere visto come la concretizzazione delle fantasie e delle forze ideatrici che si muovono dentro al bambino, una proiezione dove tali strutture si innestano con gli elementi naturali di un luogo ancestrale dove il tempo è sospeso e in(de)finito.
In questo spazio le strutture trovano la forza di modificarsi in modo fluido con il cambiare del rapporto individuo-realtà.
L’acqua, contenitore primordiale di vita, diventa sostegno e motore dell’evoluzione stessa.